NEWSITALIA Il commercio online di reliquie (Francesco Nigido)
NEWSSANTA SEDE Oltre le critiche, sulle orme di Papa Francesco (Alberto Scerbo)
(4 maggio 2025)
Lo scorso sei febbraio, a Washington, si è tenuta l'annuale National Prayer Breakfast. Questo evento è una tradizione consolidata per l'America, che riunisce, dal 1953, ogni primo giovedì del mese di febbraio, centinaia di leader politici, religiosi, imprenditori e figure di spicco provenienti da tutto il mondo. Tradizione lanciata dal Presidente Eisenhower e che fino ad ora ha sempre visto la partecipazione dei Presidenti succedutisi nel tempo, tanto che i discorsi degli stessi sono sempre parte centrale dell'incontro. Nel corso dell'evento tenutosi quest'anno e al quale il Presidente Trump ha preso parte, il punto più importante del suo discorso ha riguardato il voler riportare la religione al centro del Paese.
Quello della religione è un tema particolarmente sentito negli Stati Uniti, i quali hanno visto la religione intrecciarsi con la storia della nascita di questa Nazione. Trump ha asserito di voler tutelare la libertà religiosa e per questo motivo ha annunciato la creazione di una Commissione Presidenziale, volta alla tutela di questa garanzia fondamentale. Inoltre, ha aggiunto di aver deciso di affidare al Procuratore Generale, Pam Bondi, una Task Force per indagare e sradicare i pregiudizi anti-cristiani e di lavorare alla creazione di un Ufficio della Fede della Casa Bianca, guidato dal pastore Paula White. La Task force, stando a quanto comunicato in occasione del National Prayer Breakfast, dovrebbe occuparsi di tutte le minacce alla cristianità all'interno del Governo, ma anche di agenzie governative come FBI, IRS, Dipartimento di Giustizia, così come nella società. A questo discorso ha fatto seguito, già il giorno seguente, un Ordine Esecutivo con il quale è stato istituito l'Ufficio della Fede della Casa Bianca.
Nel testo dell'Ordine esecutivo vengono illustrati i compiti spettanti a tale Ufficio: dialogo con esperti, leader religiosi e agenzie federali con una buona esperienza all'interno delle aree in cui operano e soprattutto nella protezione di donne e bambini, rafforzamento del matrimonio e della famiglia, difesa della libertà religiosa, lotta all'antisemitismo e all'anticristianesimo; l'Ufficio, inoltre, avrà il compito di formulare raccomandazioni al Presidente per migliorare il supporto a tali organizzazioni, di convocare incontri e di supervisionare l'attuazione delle politiche poste in essere, nonché di collaborare con le aziende in merito alle politiche per il volontariato per i dipendenti, e con l'Attorney General per provvedere alle preoccupazioni delle organizzazioni religiose, in caso di inadempienze da parte dell'esecutivo.[1] A ciò hanno fatto seguito altri eventi, come la presenza di una croce in fronte, in occasione dell'inizio del periodo di Quaresima, da parte del Segretario di Stato Rubio, o la foto pubblicata sui social che raffigura Trump in una posa che cita l'ultima cena di Cristo. Tutti questi avvenimenti hanno generato dubbi e perplessità in virtù di incongruenze con i principi su cui si basa la storia Americana e che ritroviamo nei Documenti fondamentali, ma soprattutto hanno riacceso il dibattito sulla separazione tra Stato e Chiesa negli Stati Uniti d'America e sulla libertà religiosa. Gli Stati Uniti sono uno Stato laico[2], seppur il rapporto con la religione sia molto intenso. La storia ci restituisce un dato fondamentale, ovvero che quasi tutti i Presidenti avevano delle credenze religiose ben definite. Tuttavia, ciò non ha impedito loro di operare considerando sempre una separazione dei due poteri coerentemente con la storia Americana. Il legame con la religione si intreccia con la storia dell'America, basti pensare alle vicende dei Padri Pellegrini che giunsero in America per fuggire dalle persecuzioni religiose e, da quel momento, la possibilità di poter professare liberamente la propria religione, in quella che fu una nuova terra, consentì a molti popoli di stabilirsi e trovare in essa una possibilità di coesistenza. I Padri Fondatori, quali profondi sostenitori della libertà religiosa, racchiusero tutto nel I Emendamento, il quale proibisce al Congresso di legiferare su materie riguardanti l'istituzione di una religione o che ne proibisca il libero esercizio[3]. Ed è proprio la possibile violazione del Primo Emendamento che viene messa in discussione in queste settimane, a seguito delle dichiarazioni fatte dal Presidente Donald Trump.
Analizzando il primo Emendamento, è possibile osservare che esso contiene nella prima parte la “Establishment Clause” e nella seconda la “Free Exercise Clause”.[4]
La prima, che tradurremo in Clausola Istitutiva, sancisce sostanzialmente la separazione tra Stato e Chiesa, perché vieta al governo di interferire in materia religiosa con l'istituzione di una religione di Stato o con azioni che favoriscano una religione[5].
La seconda, la Clausola di libero esercizio, garantisce il diritto di praticare liberamente la propria religione, a meno che ciò non interferisca con la sicurezza, la salute e il benessere pubblico. L'effettiva operatività di questo Ufficio potrebbe sollevare problemi di costituzionalità. Inoltre, nelle dichiarazioni del Presidente è facile cogliere una particolare vicinanza al Cristianesimo, ma il rischio è che una preferenza personale possa tradursi in un elemento atto a ledere il primo Emendamento, che vieta al Governo favoritismi verso una religione, a discapito della neutralità dello Stato, nonché la separazione tra Stato e Chiesa. Restano dubbi anche per la questione della Task Force istituita per vigilare su possibili pregiudizi nei confronti dei cristiani, che dovrebbe porre sotto il suo controllo anche l'operato di agenzie governative. Cosa accadrebbe rispetto al Vaticano? Le aperture operate dalla Chiesa in questi anni di Pontificato di Papa Francesco potrebbero entrare in conflitto con una visione molto rigida della religione e con dichiarazioni che superino quel confine esistente tra Stato e Chiesa? Inoltre, sorge il dubbio se si stia ponendo in essere una discriminazione nei confronti di altre confessioni religiose.
L'entusiasmo di protezione nei confronti dei cristiani potrebbe risultare come un trattamento preferenziale verso uno specifico credo, a discapito di altri che potrebbero restarne discriminati. Se queste premesse dovessero effettivamente essere messe in pratica verrebbe sollevato un profondo problema di avvicinamento del Governo alla Chiesa con possibilità di confondere e sfumare dei confini ben precisi e inoltre potrebbe trovarsi in pericolo la libertà religiosa, quale diritto fondamentale e inviolabile di ogni individuo. Cosa succederà in America? La separazione tra Stato e Chiesa è in pericolo? La libertà religiosa, è a rischio? L'Ufficio ha problemi di incompatibilità con i diritti sanciti nella Carta? Non resta che attendere l'inizio ufficiale dei lavori e verificare se le azioni poste in essere possano mettere in pericolo una garanzia, un diritto, che è l'essenza dell'America stessa.
Roberta Scarcella
[1] Cfr. Executive Order n.14205, 7 febbraio 2025.
[2] Cfr. I Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America.
[3] Cfr. I Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America.
[4] Cfr. Clausola di Libero Esercizio, in Enciclopedia della legge americana di West, edizione 2, 2008.
[5] La Corte Suprema ha definito questa clausola nella sentanza Lemon v. Kurtzman 403 U.S. 602(1971) , con il quale ha stabilito un test su tre livelli per verificare se la disposizione violi la clausola in questione