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Numero 1/2024SIMONA ATTOLLINO Beni culturali di interesse religioso: territorio e forme di bilateralità
RIASSUNTO
Il peggioramento della povertà e il ritardo nel raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 sono potenziali minacce alla pace. Il “Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune” propone che i governi e le organizzazioni internazionali possano collaborare con gli attori religiosi per intervenire più efficacemente negli scenari di conflitto. Gli attori religiosi sono stati attivi su fronti opposti fin dall’inizio degli ultimi conflitti. Questa collaborazione può aiutare a sostenere lo sviluppo, a sradicare la povertà e a promuovere la pace e la prosperità. È fondamentale considerare attentamente questi scenari. Questo contributo affronta quattro punti. Il primo punto analizza la cooperazione tra le religioni abramitiche e le principali agenzie ONU nel perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, valutando se la prospettiva degli attori religiosi sia di natura teologica e/o geopolitica. Il secondo punto riguarda le modalità di questa collaborazione e il modo in cui le agenzie religiose possono essere maggiormente coinvolte.
Il terzo punto riguarda i diritti umani, il lavoro, l’ambiente e la lotta alla corruzione dal punto di vista delle agenzie religiose. Il quarto punto si concentra sul tema della fraternità e della cittadinanza d’impresa, esplorando il rapporto tra religioni, banche e Banca Mondiale.
PAROLE CHIAVE
Fratellanza; pace; conivenza; attori religiosi; povertà; religioni abramitiche; Nazioni Unite; Agenda 2030; diritti umani; cittadinanza.