Numero 01/202233. DIRITTO E RELIGIONI INTERO FASCICOLO, 33, N. 1/2022
Numero 1/2020Giurisprudenza e legislazione penale
Riassunto
L’articolo esamina il rapporto tra potestà di governo e potestà di magistero. L’excursus storico tratteggia i momenti salienti della vicenda: l’impostazione indifferenziata del primo millennio (c.d. “diritto sacro”), la distinzione tra potestas ordinis e potestas iurisdictionis come caposaldo della sistemazione canonica classica; le istanze di specifica configurazione della potestà di magistero e la sua ricezione teologica e canonica, la nozione conciliare di sacra potestas e i dubbi sulla persistenza della bipartizione o tripartizione tradizionale. Lo status quaestionis esamina la prospettiva assunta dall’impianto codiciale vigente con alcuni degli sviluppi magisteriali e normativi successivi e le posizioni assunte dalla dottrina canonistica attuale (spiegazione bipartita, tripartita o diversa). Una più compiuta razionalità costituzionale sviluppa le implicazioni della matrice sacramentale della potestà magisteriale (apostolicità, ecclesialità e cattolicità), verifica i contenuti della funzione docente e giunge ad una visione unitaria e complessiva del triplice munus (docendi, sanctificandi, gubernandi). Un’impostazione matura dell’assetto gerarchico sposta l’attenzione dall’aspetto potestativo e dalle prerogative dei pastori al bene della Parola e alle esigenze del popolo di Dio, promuove la valenza aggregante del magistero come fulcro di tutta la comunione ecclesiale e incentiva il concorso del ministero e del ruolo direttivo e tutorio della capitalità.
PAROLE CHIAVE
Potestà di magistero, potestà di governo, assetto costituzionale, struttura episcopale, ufficio capitale, funzione d’insegnamento e ministero della Parola