Il principio di fraternità, pur avendo un rilievo squisitamente morale, si presenta come il “bacino referenziale” dell’ordinamento giuridico. La società non scaturisce da un patto tra “caini” ma organizza una pulsione fraterna che precede il legame sociale e non aspetta la legge per formarsi. Su questa pulsione si fonda l’istituto della mediazione civile e commerciale, che ha lo scopo di costruire una soluzione partecipata della lite per evitare il processo e agevolare la ripresa della relazione umana sottesa al conflitto. In questo senso la cultura della mediazione riporta in auge la razionalità e l’equilibrio proprie del concetto di giustizia, riconducendo la tutela dell’uomo e delle relazioni umane al centro dei compiti dello Stato.